Informazioni utili sugli smartwatch con scheda SIM
Solitamente questo paragrafo lo dedico alle varie caratteristiche da considerare al momento dell’acquisto di un device, ma visto che ho già realizzato altre guide aventi gli smartwatch come soggetto voglio fare un’eccezione alla regola e per una volta soprassedere.
Ritengo sia più utile fornire indicazioni sulla vera discriminante di questa tipologia di prodotti, ovvero la presenza di un alloggio per SIM.
Perché scegliere uno smartwatch con SIM?
Per com’è posta la domanda sembra apparentemente banale e dalla risposta univoca, ma in realtà vi sono diverse chiavi di lettura. La prima considerazione da fare è la seguente: si scrive “smartwatch con SIM”, si legge “dispositivo indipendente”.
Ancora oggi la maggior parte degli smartwatch è legata da un filo invisibile (per gli amici Bluetooth) allo smartphone, e molti device, se privati del collegamento al cellulare, diventano dei semplici orologi. Avere invece uno smartwatch che possa vantare l’alloggio SIM significa avere un dispositivo indipendente, dal quale oltre a fare e ricevere chiamate è possibile anche collegarsi al web e accedere ai propri canali social..
Avere una “scheda SIM al polso”, anziché nello smartphone, è inoltre un modo per essere sempre reperibile: detta così la cosa in realtà spaventa, ma chi dimentica lo smartphone praticamente ovunque può cogliere sicuramente il senso positivo di questa frase.
È ovvio che ci sia ancora molta strada da fare: fare chiamate dallo smartphone non è il massimo della comodità, così come vedere o scrivere post sui social attraverso un display quasi mai più grande di 2 pollici può risultare difficile. Tuttavia, il percorso pare tracciato, e se ancora oggi gli smartphone sembrano insostituibili, si tratta di un’egemonia che non può durare per sempre.
Cos’è una eSIM?
Durante la recensione di alcuni prodotti avrai sicuramente notato che ti ho parlato di “eSIM” fra le caratteristiche. Non si tratta di un refuso, ma di un nuovo modo di intendere la telefonia mobile.
Una eSIM non è altro che una SIM virtuale, ovvero un servizio che elimina completamente la schedina fisica su cui c’è il chip con memorizzato il numero di cellulare.
Se ci pensi, il percorso è partito con le schede SIM, passando per le micro SIM e arrivando alle nano SIM, rimpicciolendo sempre di più l’oggetto fisico: era quindi evidente che la smaterializzazione della SIM fosse il passo successivo.
Quali sono i vantaggi della eSIM?
Iniziamo con il dire che il passaggio verso le eSIM a questo punto non è più opzionale: nei prossimi anni le SIM spariranno progressivamente per dare spazio a questo nuovo tipo di servizio. Questo anche perché le eSIM offrono numerosi vantaggi:
- Non c’è più di pericolo di perdere o danneggiare la scheda SIM.
- La stessa procedura di portabilità (ovvero il passaggio da un operatore mobile a un altro con lo stesso numero) sarà molto più semplice senza SIM fisiche, e potrà essere fatto completamente online senza quindi la necessità di recarsi in un negozio.
- Creare device senza l’alloggio SIM significa avere più spazio per le altre componenti hardware, come ad esempio batterie più capienti.
Quali operatori mobili offrono le eSIM?
Nonostante si tratti di un servizio relativamente nuovo, tutti i principali operatori mobili che operano in Italia offrono le eSIM ai propri utenti. Fra gli operatori tradizionali, quindi, TIM, Vodafone e WindTre offrono tutti le eSIM, ma con qualche eccezione. Ad esempio Vodafone offre il servizio eSIM solo per gli smartwatch Apple, mentre TIM e WindTre offrono sì il servizio completo, ma per la sottoscrizione bisogna necessariamente passare via negozio anziché online.
Molto più indietro sono gli operatori virtuali, fra cui solo Very Mobile offre il servizio eSIM. Tuttavia, trattandosi di una nuova tecnologia in continua evoluzione, queste righe possono diventare obsolete già ora che le sto scrivendo, quindi se acquisti un orologio intelligente che monti eSIM contatta direttamente l’operatore a cui vuoi affidarti per capire se davvero ha disponibile il suddetto servizio.
Tabella comparativa tra smartwatch con scheda SIM
Smartwatch |
Design |
Display |
Funzionalità |
Hardware |
Fluidità SO |
Batteria |
Huawei Watch 3 |
10 |
10 |
10 |
10 |
10 |
10 |
Apple Watch Series 6G |
9 |
9 |
9 |
9 |
9 |
9 |
Huawei Watch 2 |
9 |
9 |
8 |
9 |
9 |
9 |
Smartgood |
8 |
9 |
7 |
8 |
8 |
7 |
Famyfamy LEMFO LEM1 |
7 |
8 |
9 |
9 |
9 |
7 |
XYZK |
9 |
9 |
8 |
6 |
8 |
8 |
Willful |
7 |
7 |
7 |
6 |
7 |
7 |
Fesjoy Awatch GT2 |
7 |
8 |
8 |
9 |
8 |
9 |
WZJ |
9 |
7 |
7 |
6 |
8 |
8 |
Diggro DI06 |
10 |
9 |
7 |
9 |
8 |
Conclusione
È stata una lunga cavalcata, ma alla fine siamo giunti alla conclusione di questa mia guida sugli smartwatch con SIM. Trattandosi di una variante ancora di nicchia, per dimostrare la qualità dei wearable con SIM, ho dovuto scegliere il dispositivo più performante, e la scelta è caduta sull’Huawei Watch 3 proprio perché fra tutti è quello che vanta le migliori caratteristiche tecniche, che possono sicuramente reggere il confronto con tanti smartphone in circolazione.
Considera inoltre che si tratta di un confronto con handicap: causa dimensioni più contenute, a oggi non esistono orologi intelligenti con 6 GB di RAM o 128 GB di ROM, ma non appena queste caratteristiche saranno replicabili anche sui wearable ne vedremo delle belle.
Trattandosi di un argomento ancora in divenire, ovviamente accetto anche critiche: se vuoi dirmi la tua, puoi scrivermi le tue impressioni nella sezione commenti qui sul fondo.